Russia
SAN PIETROBURGO - VOLGOGRAD - MOSCA
DIREZIONE SAN PIETROBURGO
Napoli, Ore 1.30 sul Bus in partenza per Fiumicino.
Ci aspettano 16 giorni di viaggio in giro per la grande Russia, ma prima una breve sosta a Helsinki!
Dopo la prima nottata di viaggio, eccoci giunti a Helsinki. Aria pulita, un gran silenzio e belle donne sono il cuore di questa metropoli. Ancora poche ore qui e poi dritti a San Pietroburgo con un bus notturno.
Ore 5 del mattino. Arrivati con un'ora di anticipo a San Pietroburgo. La foto mossa e le occhiaie dimostrano il freddo e il sonno che avevamo.
Metro chiuse, bar chiusi, una bella camminata e il lento risveglio di una delle città più belle al mondo.
Metro chiuse, bar chiusi, una bella camminata e il lento risveglio di una delle città più belle al mondo.
Giorno 1.
San Pietroburgo.
Dopo due nottate in bus, passeggiate a piedi e riposini su panchine e tavolini del bar, eccoci nella magnifica Russia. Ieri pomeriggio ci siamo appoggiati 5 minuti sul letto dell'ostello per rimetterci in forze e subito si è fatta sera. Ma oggi ci aspetta una grande giornata.
San Pietroburgo.
Dopo due nottate in bus, passeggiate a piedi e riposini su panchine e tavolini del bar, eccoci nella magnifica Russia. Ieri pomeriggio ci siamo appoggiati 5 minuti sul letto dell'ostello per rimetterci in forze e subito si è fatta sera. Ma oggi ci aspetta una grande giornata.
Giorno 2.
San Pietroburgo.
Visitare l'Hermitage è un po' come conoscere la storia non di San Pietroburgo, non della Russia, ma del mondo intero.
San Pietroburgo.
Visitare l'Hermitage è un po' come conoscere la storia non di San Pietroburgo, non della Russia, ma del mondo intero.
La Cattedrale della Resurrezione
Giorno 3.
San Pietroburgo.
Dopo la pioggia di ieri, stamattina un sole tiepido ha svegliato noi e San Pietroburgo. Dopo aver fatto una colazione economicissima con delle ciambelle russe molto simili alle nostre graffe ci mettiamo in fila per acquistare i biglietti per essere i primi ad entrare nella cattedrale del Cristo del Sangue Versato. Dopo 10 minuti buoni ci siamo accorti che eravamo anche gli unici ad esserci messi in fila in quanto il mercoledì la cattedrale è chiusa!
Cambiato programma, decisa la nostra meta, ci siamo incamminati verso la periferia di San Pietroburgo in strade dove non c'era l'ombra di turisti (finalmente!) e dopo due ore, un'entrata in un museo solo per fare la pipì (era il museo dell'acqua appunto) ci siamo ritrovati davanti questa meraviglia che a tratti si confondeva con il cielo.
San Pietroburgo.
Dopo la pioggia di ieri, stamattina un sole tiepido ha svegliato noi e San Pietroburgo. Dopo aver fatto una colazione economicissima con delle ciambelle russe molto simili alle nostre graffe ci mettiamo in fila per acquistare i biglietti per essere i primi ad entrare nella cattedrale del Cristo del Sangue Versato. Dopo 10 minuti buoni ci siamo accorti che eravamo anche gli unici ad esserci messi in fila in quanto il mercoledì la cattedrale è chiusa!
Cambiato programma, decisa la nostra meta, ci siamo incamminati verso la periferia di San Pietroburgo in strade dove non c'era l'ombra di turisti (finalmente!) e dopo due ore, un'entrata in un museo solo per fare la pipì (era il museo dell'acqua appunto) ci siamo ritrovati davanti questa meraviglia che a tratti si confondeva con il cielo.
Giorno 4.
San Pietroburgo.
La cittá degli zar, la venezia russa e tanti altri soprannomi che ha San Pietroburgo non rendono giustizia alle immense bellezze di questa città. Dopo aver visitato in lungo e in largo la fortezza decidiamo di andare a vedere la moschea. Una gemma di topazio che colpisce sopratutto per il fatto che sembra essere lí da secoli, nel suo luogo naturale, nonostante siamo nel nord della Russia, sulle rive del Mar Baltico.
San Pietroburgo.
La cittá degli zar, la venezia russa e tanti altri soprannomi che ha San Pietroburgo non rendono giustizia alle immense bellezze di questa città. Dopo aver visitato in lungo e in largo la fortezza decidiamo di andare a vedere la moschea. Una gemma di topazio che colpisce sopratutto per il fatto che sembra essere lí da secoli, nel suo luogo naturale, nonostante siamo nel nord della Russia, sulle rive del Mar Baltico.
Giorno 4. Parte II
Ieri nella metro di San Pietroburgo "S'hanna arrubbat o portafoglio". Dopo aver comunicato con il poliziotto della stazione attraverso Google Translator, che qui lo usano tutti per comunicare con i turisti, ci chiedono di aspettare mezz'ora fuori. Ci sediamo sulle scale ed aspettiamo.
Dopo mezz'ora si avvicina un poliziotto in borghese, faccia da orientale, portamento da turista cinese, e ci fa, mostrandoci un portafogli:
"Questo è vostro?"
"No..." (era di un altro italiano)
"E questo?", tirando fuori un altro portagli,
"ehm... no..."
"E questi?", tirando fuori una 30ina di documenti di persone di tutto il mondo,
"No...."
"Bad, very bad!"
Ma il lato comico della cosa è che mentre compilava la denuncia, in una stazione di polizia ubicata in un palazzo dalle scale così fatiscenti che credevamo ci potessero fare un'altra rapina, il poliziotto leggendo il mio cognome, sbagliando l'accento, mi fa: "Esposíto? Despacito!"
Ieri nella metro di San Pietroburgo "S'hanna arrubbat o portafoglio". Dopo aver comunicato con il poliziotto della stazione attraverso Google Translator, che qui lo usano tutti per comunicare con i turisti, ci chiedono di aspettare mezz'ora fuori. Ci sediamo sulle scale ed aspettiamo.
Dopo mezz'ora si avvicina un poliziotto in borghese, faccia da orientale, portamento da turista cinese, e ci fa, mostrandoci un portafogli:
"Questo è vostro?"
"No..." (era di un altro italiano)
"E questo?", tirando fuori un altro portagli,
"ehm... no..."
"E questi?", tirando fuori una 30ina di documenti di persone di tutto il mondo,
"No...."
"Bad, very bad!"
Ma il lato comico della cosa è che mentre compilava la denuncia, in una stazione di polizia ubicata in un palazzo dalle scale così fatiscenti che credevamo ci potessero fare un'altra rapina, il poliziotto leggendo il mio cognome, sbagliando l'accento, mi fa: "Esposíto? Despacito!"
Giorno 5.
San Pietroburgo.
Alle 8 puntuale suona la sveglia, non la nostra, ma quella del vicino di letto che puntualmente, da giorni, non la sente e la fa suonare per minuti interi finché Annamaria con una faccia che farebbe impaurire Voldemort lo sveglia e gli dice "Sorry, sorry, alarm".
San Pietroburgo.
Alle 8 puntuale suona la sveglia, non la nostra, ma quella del vicino di letto che puntualmente, da giorni, non la sente e la fa suonare per minuti interi finché Annamaria con una faccia che farebbe impaurire Voldemort lo sveglia e gli dice "Sorry, sorry, alarm".
Ci prepariamo, metro, breve sosta per la colazione e poi bus per Peterhof.
Arriviamo al palazzo e ci ritroviamo davanti i suoi giardini immensi. Giochi di fontane, statue, case in riva a laghetti artificiali. Questo giro ha soddisfatto davvero il nostro senso dell'ordine (molto basso a dire il vero).
Arriviamo al palazzo e ci ritroviamo davanti i suoi giardini immensi. Giochi di fontane, statue, case in riva a laghetti artificiali. Questo giro ha soddisfatto davvero il nostro senso dell'ordine (molto basso a dire il vero).
Giorno 6.
San Pietroburgo.
Con questa foto salutiamo San Pietroburgo, le chiese, i musei, le metropolitane che assomigliano a stanze di palazzi reali, in questa città ci lasciamo un pezzo di cuore (oltre al mio portafogli rubato).
San Pietroburgo.
Con questa foto salutiamo San Pietroburgo, le chiese, i musei, le metropolitane che assomigliano a stanze di palazzi reali, in questa città ci lasciamo un pezzo di cuore (oltre al mio portafogli rubato).
Giorno 8.
Volgograd.
Mi piace viaggiare lungo, quelli che chiamo, i crocevia della storia. I luoghi in cui puoi dire: "Cosa sarebbe successo se qui la storia fosse andata diversamente...?" Danzica, #Auschwitz, Berlino, oggi Volgograd, meglio conosciuta sui libri di storia come Stalingrado. Perdersi tra ucronie e distopie, linee del tempo diverse da quella in cui viviamo ora, in luoghi che profumano di Storia e che, anche molto lontani da dove viviamo, hanno cambiato le coscienze del mondo e fanno di noi ciò che siamo.
Volgograd.
Mi piace viaggiare lungo, quelli che chiamo, i crocevia della storia. I luoghi in cui puoi dire: "Cosa sarebbe successo se qui la storia fosse andata diversamente...?" Danzica, #Auschwitz, Berlino, oggi Volgograd, meglio conosciuta sui libri di storia come Stalingrado. Perdersi tra ucronie e distopie, linee del tempo diverse da quella in cui viviamo ora, in luoghi che profumano di Storia e che, anche molto lontani da dove viviamo, hanno cambiato le coscienze del mondo e fanno di noi ciò che siamo.
Giorno 9.
Volgograd.
Lasciamo Volgograd, ci aspettano 20 ore di treno per arrivare a Mosca.
Lasciamo Volgograd con la consapevolezza di aver fatto un viaggio nella storia.
Una città fuori da tutti i circuiti turistici, la cui lentezza e il silenzio, i monumenti simbolo sembrano perennemente ricordare il dramma ma anche l'orgoglio di ciò che è successo oramai 70 anni fa nella battaglia di Stalingrado.
Volgograd.
Lasciamo Volgograd, ci aspettano 20 ore di treno per arrivare a Mosca.
Lasciamo Volgograd con la consapevolezza di aver fatto un viaggio nella storia.
Una città fuori da tutti i circuiti turistici, la cui lentezza e il silenzio, i monumenti simbolo sembrano perennemente ricordare il dramma ma anche l'orgoglio di ciò che è successo oramai 70 anni fa nella battaglia di Stalingrado.
Giorno 10.
Mosca.
20 ore di treno passate con una vecchia nonna russa che sul tavolino dello scompartimento ha appoggiato roba da mangiare per un reggimento intero. Arriviamo a Mosca in perfetto orario, una doccia doverosa e via a visitare.
Prima tappa: Piazza Rossa.
Arriviamo ma troviamo una brutta sorpresa, uno sfaccimma di festival internazionale della musica militare che oltre a coprire quasi l'intera area enorme della piazza, non permette l'ingresso nella piazza stessa dopo le 17.00 se non con biglietto.
Poco male, se ne parlerà l'indomani, intanto visitiamo un po' il centro, i famosi Magazzini Gum (in foto), il teatro Bolshoi e per finire un concerto Jazz all'aperto sulla collina alle spalle del Cremlino.
Mosca.
20 ore di treno passate con una vecchia nonna russa che sul tavolino dello scompartimento ha appoggiato roba da mangiare per un reggimento intero. Arriviamo a Mosca in perfetto orario, una doccia doverosa e via a visitare.
Prima tappa: Piazza Rossa.
Arriviamo ma troviamo una brutta sorpresa, uno sfaccimma di festival internazionale della musica militare che oltre a coprire quasi l'intera area enorme della piazza, non permette l'ingresso nella piazza stessa dopo le 17.00 se non con biglietto.
Poco male, se ne parlerà l'indomani, intanto visitiamo un po' il centro, i famosi Magazzini Gum (in foto), il teatro Bolshoi e per finire un concerto Jazz all'aperto sulla collina alle spalle del Cremlino.
Giorno 11.
Moscow.
Iniziamo dalla fine, quella in foto è la cattedrale del Cristo Salvatore, stupenda, bellissima, ma la riusciamo a vedere solo da fuori perché all'ingresso veniamo rimbalzati da una guardia, stile buttafuori perché eravamo in pantaloncini (che comunque arrivavano alle ginocchia)!! Annamaria si tira la questione in quanto dopo di noi il bodyguard fa entrare alcune russe con delle minigonne che lasciavano immaginare poco, ci resta il sospetto che la guardia sia un po' rattuso. La mattinata inizia con una passeggiata in piazza Rossa che, nonostante il campo gli spalti e tutto quello che ci hanno messo, resta comunque affascinante. Proviamo ad entrare nella chiesa di San Basilio ma vediamo che tra due giorni (dal 1 settembre) si pagherà molto meno decidiamo di visitare il mausoleo di Lenin, dove si ha la percezione di essere entrati nel Sancta Santorum della Russia, niente foto, silenzio, niente mani in tasca mentre si cammina accanto alla salma imbalsamata di Lenin.
Moscow.
Iniziamo dalla fine, quella in foto è la cattedrale del Cristo Salvatore, stupenda, bellissima, ma la riusciamo a vedere solo da fuori perché all'ingresso veniamo rimbalzati da una guardia, stile buttafuori perché eravamo in pantaloncini (che comunque arrivavano alle ginocchia)!! Annamaria si tira la questione in quanto dopo di noi il bodyguard fa entrare alcune russe con delle minigonne che lasciavano immaginare poco, ci resta il sospetto che la guardia sia un po' rattuso. La mattinata inizia con una passeggiata in piazza Rossa che, nonostante il campo gli spalti e tutto quello che ci hanno messo, resta comunque affascinante. Proviamo ad entrare nella chiesa di San Basilio ma vediamo che tra due giorni (dal 1 settembre) si pagherà molto meno decidiamo di visitare il mausoleo di Lenin, dove si ha la percezione di essere entrati nel Sancta Santorum della Russia, niente foto, silenzio, niente mani in tasca mentre si cammina accanto alla salma imbalsamata di Lenin.
Giorno 12.
Moscow.
Ci svegliamo di buon mattino, verso le 9.00 per andare a visitare il Cremlino (si, 9.30 è di buon mattino visto che prima delle 10.00/10.30 non apre praticamente niente). Dopo aver visto un cambio della guardia al milite ignoto dove si vedeva che una delle guardie stava soffrendo e chiedeva la sostituzione come nemmeno Ronaldo, il fenomeno, dopo un infortunio, arriviamo al Cremlino, il centro del potere di una delle nazioni più potenti al mondo. Tutto estremamente militarizzato, non potevi superare le linee bianche che dividevano le zone turistiche da quelle governative pena fischietto e cazziatone del poliziotto di turno. Presenti il cannone più grande al mondo, mai utilizzato per un difetto di fabbricazione e la campana più grande al mondo, mai utilizzata perché si ruppe prima, nè ma ch'è facit a fa sti cose grosse grosse e po nun servono?
Molto bella la piazza delle cattedrali e le cattedrali stesse. Prendiamo il biglietto extra (3 euro ciascuno) per salire sulla torre di Ivan il terribile, e niente, di terribile c'era solo il fatto che la vista non affacciava sulla Piazza Rossa.
Moscow.
Ci svegliamo di buon mattino, verso le 9.00 per andare a visitare il Cremlino (si, 9.30 è di buon mattino visto che prima delle 10.00/10.30 non apre praticamente niente). Dopo aver visto un cambio della guardia al milite ignoto dove si vedeva che una delle guardie stava soffrendo e chiedeva la sostituzione come nemmeno Ronaldo, il fenomeno, dopo un infortunio, arriviamo al Cremlino, il centro del potere di una delle nazioni più potenti al mondo. Tutto estremamente militarizzato, non potevi superare le linee bianche che dividevano le zone turistiche da quelle governative pena fischietto e cazziatone del poliziotto di turno. Presenti il cannone più grande al mondo, mai utilizzato per un difetto di fabbricazione e la campana più grande al mondo, mai utilizzata perché si ruppe prima, nè ma ch'è facit a fa sti cose grosse grosse e po nun servono?
Molto bella la piazza delle cattedrali e le cattedrali stesse. Prendiamo il biglietto extra (3 euro ciascuno) per salire sulla torre di Ivan il terribile, e niente, di terribile c'era solo il fatto che la vista non affacciava sulla Piazza Rossa.
Giorno 13.
Moscow.
Finalmente San Basilio, da bravi "perucchiosi" aspettiamo il 1 settembre, giorno in cui si inizia a pagare di meno per visitare il simbolo di Mosca! Bello ma ci aspettavamo di più dagli interni.
Riproviamo ad entrare nella cattedrale del cristo salvatore ed appena la guardia ci vede in pantaloncini ci ferma al grido di: "No shorts, no shorts!" Ma Annamaria ha pronto il piano B, tira fuori dalla borsa un pantalone lungo e se lo mette proprio davanti a lui che la guarda costantemente in modo perplesso... Prova a fermarci ora!
Pomeriggio in relax al gorky park, un parco veramente eccezionale con numerose attrazioni per adulti e bambini, abbiamo visto bambini giocare con la sabbia, bambini giocare con l'argilla, bambini giocare su scivoli, bambini su megaaltalene multiple, bambini che giocavano su giostre che producevano suoni quando ci saltavi su. Ora capiamo i comunisti, tutto sto moto di tutti sti bambini ci hanno fatto venire fame, mentre loro se li mangiavano per non farsi venire più appetito noi siamo riusciti a scroccare 4 bustine di patatine aggratis!
Moscow.
Finalmente San Basilio, da bravi "perucchiosi" aspettiamo il 1 settembre, giorno in cui si inizia a pagare di meno per visitare il simbolo di Mosca! Bello ma ci aspettavamo di più dagli interni.
Riproviamo ad entrare nella cattedrale del cristo salvatore ed appena la guardia ci vede in pantaloncini ci ferma al grido di: "No shorts, no shorts!" Ma Annamaria ha pronto il piano B, tira fuori dalla borsa un pantalone lungo e se lo mette proprio davanti a lui che la guarda costantemente in modo perplesso... Prova a fermarci ora!
Pomeriggio in relax al gorky park, un parco veramente eccezionale con numerose attrazioni per adulti e bambini, abbiamo visto bambini giocare con la sabbia, bambini giocare con l'argilla, bambini giocare su scivoli, bambini su megaaltalene multiple, bambini che giocavano su giostre che producevano suoni quando ci saltavi su. Ora capiamo i comunisti, tutto sto moto di tutti sti bambini ci hanno fatto venire fame, mentre loro se li mangiavano per non farsi venire più appetito noi siamo riusciti a scroccare 4 bustine di patatine aggratis!


















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