La mia India - Prima tappa - Delhi
Link all'album di foto:
Link alle altre parti:
Premessa, nei miei 22 giorni in India ho tenuto un diario quasi quotidiano, dove oltre ai luoghi che ho visitato, cose buffe, avventure e disavventure che mi sono capitate ci sono anche emozioni e sensazioni che ho provato.
In queste pagine lo ricopierò in maniera (quasi) integrale.
Ora la prima Tappa, Delhi!
06/02/2016 12:05
Ed infine... sono in India. Scrivo da una panchina del Red Fort di Delhi, o meglio nella sua parte vecchia (Old Delhi).
I primi impatti con l'India sono iniziati in aereo: prima hanno servito un ripieno di pasta sfoglia indiano, buonissimo e molto piccante e poi New Delhi vista dall'alto, una distesa di luci di cui non si vede la fine e una cappa sopra la città, sembrava foschia ma molto probabilmente è smog.
[Ora che riscrivo ricordo benissimo quanto quella distesa di luci mi facesse paura in quel momento, la paura irrazionale, ancestrale dell'ignoto]
Scesi dall'aereo, compilai l'immigration form, passai il controllo, un timbro sul passaporto e via!!!
(divagazione numero 1: Gli indiani non sorridono mai nelle foto, chissà perchè!!)
All'uscita c'è un Bancomat, da cui prelevo le mie prime Rupie indiane.
Mi viene a prendere all'aereoporto quello che io credevo fosse Rakish, ma in realtà solo alla fine mi ha rivelato fosse Ashoke! (perchè non dirmelo prima?! Strani st'indiani!).
All'1.30 di notte su strade a scorrimento veloce c'era TRAFFICO!!
I mezzi più strani e colorati, camion con disegni di dei di tutte le religioni, Tuk Tuk, Apecar con gente in piedi nel cassone...
Arrivati a casa, fatto una doccia e via a dormire! Ho dovuto pagare per inviare messaggi perchè non trovavo la password del Wi-fi e il cell non effettua(va) chiamate.... Panico!!!
06/02/2016 17.35
Sono in guesthouse... [in realtà è un appartamento in cui soggiornano lavoratori di una ditta che vengono da lontano. Un amico di famiglia lavorava in questa ditta ed ha chiesto se mi potessero ospitare]
Metto in ordine i pensieri iniziando col dire che è stata una mattinata bella ma faticosa. L'impatto con l'india ti devasta mentalmente. Ogni secondo vieni bombardato da rumori, voci, odori, puzze e ...... CLACSON!!
Il clacson fa costantemente da sottofondo alla tua giornata. Tutti lo suonano, anche e sopratutto quando non ce n'è bisogno, anche se ti vedono, 200 metri lontano, camminare sul bordo della strada, anche solo mentre si sorpassa un'altra auto... ma che suonate a fare!?
E poi venditori di ogni cosa ad ogni metro [ora non ricordo precisamente perchè scrissi questa cosa, ma dev'essere stata una peculiarità di Old Delhi, nelle altre città sono ad ogni 10 metri ehehehe].
Passiamo alla cronaca della giornata, stamattina mi sveglio alle 8, ora indiana. In pratica è come se mi fossi andato a dormire alle 23 e svegliato alle 4, ma non mi importa! Delhi mi aspetta, il sonno può attendere.
Rakish, colui che gestiva la guesthouse, mi prepara la colazione, caffè e toast imburrati. Mi chiede cosa volessi visitare e se doveva chiamarmi un auto, gli dico di no e che mi sarei spostato in Metro, lui mi guarda come per dire "Sei impazzito?!".
Scendo le scale, arrivo in strada e.... sembra di stare in "Non ci resta che piangere" quando i due aprono la porta e si ritrovano il 1400 avanti a loro. uomini che tirano il carrettino, case sguarrubbate, tetti sgarrubati, strade sgarrubate, "quasi quasi mi sento sgarrubato anche io" [in realtà quella era anche la zona residenziale bene di Delhi, comunque la nostra forma mentis ci porta a pensare che una casa sia sgarrubata anche solo se non è intonacata.]
Ad ogni modo, per fidarmi del mio sesto senso, invece che del navigatore, mi perdo, cavolo dopo solo 500 metri!? Ma pare che in India le cose non capitino mai per caso e faccio un felice incontro, le mie prime mucche indiane che "pascolano" per strada.
Ritrovo la strada e prendo la metro, la stazione [come tutte a Delhi e nel Rajasthan] è presidiata da militari, le borse vanno passate sotto al metal detector e c'è una perquisizione personale.
In metro si sta quasi come sardine e si spinge senza pietà per entrare, gli indiani conoscono poco il concetto di fare scendere prima di salire, devo dire che io sono molto allenato: la Circumvesuviana è stata un'ottima maestra.
Da Punjabi Bargh cambio due volte ed arrivo a Chandi Chowk.
Esco da Chandi Chowk e stradina dopo stradina mi ritrovo sulla strada principale.
Stavolta non ho dato ascolto al mio sesto senso ma al navigatore.... che non riusciva a prendere bene il segnale. Dove sono? Ho sbagliato? Un Rickshaw mi vede disorientato, "Red Fort, Red Fort.." e mi indica la direzione inversa rispetto a cui stavo andando.
Perfetto Stefano, se non vuoi perderti sali sul Rickshaw! Inizia la trattativa:
IO: Quanto vuoi?
LUI: 50 (ridendo, sapendo di averla sparata grossa)
IO: ehhh 50!
LUI; allora dimmi tu
IO: "20"
LUI: "40"
IO: "facciamo 30"
LUI: "ok 30"
Salgo sul Rickshaw, facciamo inversione di marcia e ....PORCA PUTTANA, il Red Fort era lì a non più di 2-300 metri, nascosto dalla foschia di smog di Delhi, la città, o una delle, più inquinata al mondo!
30 Rupie (Rs) per 300 metri sono un furto, "Stè, te fatt fa malamente!!" E vabbuò... sono 40 centesimi, a me non costa niente, per lui è qualcosa.
Secondo me i Rickshaw Driver sentono l'odore dell'indecisione e ti azzannano.
In questi 300 metri mi propone un tour, io pensavo che fosse per riparare il torto e invece è una costante di Rickshaw e Tuk tuk driver. Rifiuto e vado avanti, entro nel Red Fort. Il Biglietto costa 250Rs, pago con la 1000Rs e mi dico: "Ste ricordati della truffa che hai letto, controlla tutto il resto prima di andare..." ed infatti il tipo alla cassa mi da prima i 250Rs e poi aspetta 10-15 secondi prima di darmi anche il pezzo da 500Rs [non so se è proprio un modo di dare il resto così, a pezzi, o una truffa che provano a fare sperando che tu prenda i 250Rs e te ne vada senza controllare]
Red Fort bello, stile indiano ma con molte influenze di quello britannico. Mi sono perso il pozzo a scale che ci tenevo a vedere, non mi ricordavo come si chiamava e non sono riuscito a cercarlo.
Esco dal Red Fort e mi incammino verso la moschea Jama Masid. Ma anche con la cartina in mano è quasi impossibile orientarsi a Delhi [ma anche in tutta l'India], così entro in un vicolo, ma si sa che i driver di Rickshaw odorano l'indecisione.
Uno di loro mi segue per un po' al mio fianco, mi dice che quella non è la strada giusta, che c'è una porta per gli stranieri, lo ignoro ma in effetti altri turisti non ce ne sono... avrà ragione?
Dopo un po' che lo ignoravo e la moschea non si vedeva mi chiede 20 Rs per accompagnarmi...ok 30 centesimi, prendimi e portami.
Anche lui mi offre un toure di Old Delhi, rifiutato.
Arrivati a destinazione ho solo un pezzo da 50Rs ma lui non ha il resto. Io lo guardo, lui mi guarda, restiamo così, come in un Western d'altri tempi. Quando capisce che i miei occhi dicono "il 50 intero non te lo mollo!" chiede ad Rickshaw driver suo amico di cambiarmi i soldi. Gli do 20Rs ma lui mi dice "Avevamo detto 40Rs" gli dicono che erano 20 e me ne vado sperando che non mi lanci qualche maledizione Indù.
Per chiudere la parentesi Rickshaw, voglio solo dire che loro ti dicono "Beware to PickPocket" (attenzione ai borseggiatori) ma i veri PickPocket sono loro!
JAMA MASID, poso le scarpe, pago i 300Rs (4€) per entrare [loro dicono che è per la macchina fotografica, ma anche solo col cellulare ti fanno pagare] e con me entra anche un vecchietto muto (forse) sdentato (sicuro) che inzia a farmi vedere i punti migliori da cui fotografare e me ne scatto anche lui a me, capisco il gioco e mi dico "vabbè Stè, alla fine gli molli 10-20Rs, almeno hai qualche foto anche tu!" ma alla fine del giro quel chiavico rifiuta i 20Rs e "dice" che ne vuole 200!!!
No, no e no, se vuoi 20Rs ok altrimenti niente!
Mi chiede 100 ma io resisto, lui se ne va adirato facendomi capire che non rivedrò più le mie scarpe.
Ora non vorrei dire spero che a nessuno capiti il rischio di dover camminare scalzo per le strade di Old Delhi, sarebbe come mettere i piedi in un mare di merda!
Gli propongo 50 e lui accetta ma ho avuto paura che con 50 mi faccia trovare una sola scarpa, gli do 100 Rs, e vabbuò... 1,50€, non fa niente, almeno ho delle foto mie nella Jama Masid. (allego)
Mi fido del mio sesto senso, sbaglio ancora, mi ritrovo in un dedalo di viuzze strettissime con negozi ai lati, strette tanto da non riuscire a stare in 2 uno di fianco all'altro.
Mi armo di pazienza, e viuzza dopo viuzza, indicazione dopo indicazione ho trovato la Metro!
Resta il fatto che perdersi a Chandi Chowk è un'esperienza ai limiti del paranormale, anche il principio di impenetrabilità dei corpi va a farsi benedire.
Comunque gli indiani parlano inglese come se avessero un boccone perennemente in bocca. Domani altro giorno, Akshardam e Lotus temple, poi treno per Bikaner.
- Appendice giorno 6, Rakish per cena mi prepara spaghetti col pesto, forse perchè abituato a cucinare per gli occidentali e poi mi chiede:
R: "Sei andato davvero con la metro oggi?!"
Io: "Si!"
R: "Oh, e come ci sei arrivato alla metro!? A piedi!?!"
Io: "Si!"
R: "E come sapevi la strada??"
Io: "L'ho vista dallo smartphone!"
Penso che gli occidentali che ha visto finora non camminano a piedi e non si arrischiano in strade che non hanno mai fatto...
Per quanto riguarda le micro-truffe, torni a casa un po' così ma poi alla fine pensi che niente è stato pericoloso e ci hai refuso solo 2€ ed è come se li avessi dati in beneficenza.
Questa è l'India bellezza!
Link alle altre parti:
Premessa, nei miei 22 giorni in India ho tenuto un diario quasi quotidiano, dove oltre ai luoghi che ho visitato, cose buffe, avventure e disavventure che mi sono capitate ci sono anche emozioni e sensazioni che ho provato.
In queste pagine lo ricopierò in maniera (quasi) integrale.
Ora la prima Tappa, Delhi!
06/02/2016 12:05
Ed infine... sono in India. Scrivo da una panchina del Red Fort di Delhi, o meglio nella sua parte vecchia (Old Delhi).
I primi impatti con l'India sono iniziati in aereo: prima hanno servito un ripieno di pasta sfoglia indiano, buonissimo e molto piccante e poi New Delhi vista dall'alto, una distesa di luci di cui non si vede la fine e una cappa sopra la città, sembrava foschia ma molto probabilmente è smog.
[Ora che riscrivo ricordo benissimo quanto quella distesa di luci mi facesse paura in quel momento, la paura irrazionale, ancestrale dell'ignoto]
Scesi dall'aereo, compilai l'immigration form, passai il controllo, un timbro sul passaporto e via!!!
(divagazione numero 1: Gli indiani non sorridono mai nelle foto, chissà perchè!!)
All'uscita c'è un Bancomat, da cui prelevo le mie prime Rupie indiane.
Mi viene a prendere all'aereoporto quello che io credevo fosse Rakish, ma in realtà solo alla fine mi ha rivelato fosse Ashoke! (perchè non dirmelo prima?! Strani st'indiani!).
All'1.30 di notte su strade a scorrimento veloce c'era TRAFFICO!!
I mezzi più strani e colorati, camion con disegni di dei di tutte le religioni, Tuk Tuk, Apecar con gente in piedi nel cassone...
Arrivati a casa, fatto una doccia e via a dormire! Ho dovuto pagare per inviare messaggi perchè non trovavo la password del Wi-fi e il cell non effettua(va) chiamate.... Panico!!!
06/02/2016 17.35
Sono in guesthouse... [in realtà è un appartamento in cui soggiornano lavoratori di una ditta che vengono da lontano. Un amico di famiglia lavorava in questa ditta ed ha chiesto se mi potessero ospitare]
Metto in ordine i pensieri iniziando col dire che è stata una mattinata bella ma faticosa. L'impatto con l'india ti devasta mentalmente. Ogni secondo vieni bombardato da rumori, voci, odori, puzze e ...... CLACSON!!
Il clacson fa costantemente da sottofondo alla tua giornata. Tutti lo suonano, anche e sopratutto quando non ce n'è bisogno, anche se ti vedono, 200 metri lontano, camminare sul bordo della strada, anche solo mentre si sorpassa un'altra auto... ma che suonate a fare!?
E poi venditori di ogni cosa ad ogni metro [ora non ricordo precisamente perchè scrissi questa cosa, ma dev'essere stata una peculiarità di Old Delhi, nelle altre città sono ad ogni 10 metri ehehehe].
Passiamo alla cronaca della giornata, stamattina mi sveglio alle 8, ora indiana. In pratica è come se mi fossi andato a dormire alle 23 e svegliato alle 4, ma non mi importa! Delhi mi aspetta, il sonno può attendere.
Rakish, colui che gestiva la guesthouse, mi prepara la colazione, caffè e toast imburrati. Mi chiede cosa volessi visitare e se doveva chiamarmi un auto, gli dico di no e che mi sarei spostato in Metro, lui mi guarda come per dire "Sei impazzito?!".
Scendo le scale, arrivo in strada e.... sembra di stare in "Non ci resta che piangere" quando i due aprono la porta e si ritrovano il 1400 avanti a loro. uomini che tirano il carrettino, case sguarrubbate, tetti sgarrubati, strade sgarrubate, "quasi quasi mi sento sgarrubato anche io" [in realtà quella era anche la zona residenziale bene di Delhi, comunque la nostra forma mentis ci porta a pensare che una casa sia sgarrubata anche solo se non è intonacata.]
Ad ogni modo, per fidarmi del mio sesto senso, invece che del navigatore, mi perdo, cavolo dopo solo 500 metri!? Ma pare che in India le cose non capitino mai per caso e faccio un felice incontro, le mie prime mucche indiane che "pascolano" per strada.
Ritrovo la strada e prendo la metro, la stazione [come tutte a Delhi e nel Rajasthan] è presidiata da militari, le borse vanno passate sotto al metal detector e c'è una perquisizione personale.
In metro si sta quasi come sardine e si spinge senza pietà per entrare, gli indiani conoscono poco il concetto di fare scendere prima di salire, devo dire che io sono molto allenato: la Circumvesuviana è stata un'ottima maestra.
Da Punjabi Bargh cambio due volte ed arrivo a Chandi Chowk.
Esco da Chandi Chowk e stradina dopo stradina mi ritrovo sulla strada principale.
Stavolta non ho dato ascolto al mio sesto senso ma al navigatore.... che non riusciva a prendere bene il segnale. Dove sono? Ho sbagliato? Un Rickshaw mi vede disorientato, "Red Fort, Red Fort.." e mi indica la direzione inversa rispetto a cui stavo andando.
Perfetto Stefano, se non vuoi perderti sali sul Rickshaw! Inizia la trattativa:
IO: Quanto vuoi?
LUI: 50 (ridendo, sapendo di averla sparata grossa)
IO: ehhh 50!
LUI; allora dimmi tu
IO: "20"
LUI: "40"
IO: "facciamo 30"
LUI: "ok 30"
Salgo sul Rickshaw, facciamo inversione di marcia e ....PORCA PUTTANA, il Red Fort era lì a non più di 2-300 metri, nascosto dalla foschia di smog di Delhi, la città, o una delle, più inquinata al mondo!
30 Rupie (Rs) per 300 metri sono un furto, "Stè, te fatt fa malamente!!" E vabbuò... sono 40 centesimi, a me non costa niente, per lui è qualcosa.
Secondo me i Rickshaw Driver sentono l'odore dell'indecisione e ti azzannano.
In questi 300 metri mi propone un tour, io pensavo che fosse per riparare il torto e invece è una costante di Rickshaw e Tuk tuk driver. Rifiuto e vado avanti, entro nel Red Fort. Il Biglietto costa 250Rs, pago con la 1000Rs e mi dico: "Ste ricordati della truffa che hai letto, controlla tutto il resto prima di andare..." ed infatti il tipo alla cassa mi da prima i 250Rs e poi aspetta 10-15 secondi prima di darmi anche il pezzo da 500Rs [non so se è proprio un modo di dare il resto così, a pezzi, o una truffa che provano a fare sperando che tu prenda i 250Rs e te ne vada senza controllare]
Red Fort bello, stile indiano ma con molte influenze di quello britannico. Mi sono perso il pozzo a scale che ci tenevo a vedere, non mi ricordavo come si chiamava e non sono riuscito a cercarlo.
Esco dal Red Fort e mi incammino verso la moschea Jama Masid. Ma anche con la cartina in mano è quasi impossibile orientarsi a Delhi [ma anche in tutta l'India], così entro in un vicolo, ma si sa che i driver di Rickshaw odorano l'indecisione.
Uno di loro mi segue per un po' al mio fianco, mi dice che quella non è la strada giusta, che c'è una porta per gli stranieri, lo ignoro ma in effetti altri turisti non ce ne sono... avrà ragione?
Dopo un po' che lo ignoravo e la moschea non si vedeva mi chiede 20 Rs per accompagnarmi...ok 30 centesimi, prendimi e portami.
Anche lui mi offre un toure di Old Delhi, rifiutato.
Arrivati a destinazione ho solo un pezzo da 50Rs ma lui non ha il resto. Io lo guardo, lui mi guarda, restiamo così, come in un Western d'altri tempi. Quando capisce che i miei occhi dicono "il 50 intero non te lo mollo!" chiede ad Rickshaw driver suo amico di cambiarmi i soldi. Gli do 20Rs ma lui mi dice "Avevamo detto 40Rs" gli dicono che erano 20 e me ne vado sperando che non mi lanci qualche maledizione Indù.
Per chiudere la parentesi Rickshaw, voglio solo dire che loro ti dicono "Beware to PickPocket" (attenzione ai borseggiatori) ma i veri PickPocket sono loro!
JAMA MASID, poso le scarpe, pago i 300Rs (4€) per entrare [loro dicono che è per la macchina fotografica, ma anche solo col cellulare ti fanno pagare] e con me entra anche un vecchietto muto (forse) sdentato (sicuro) che inzia a farmi vedere i punti migliori da cui fotografare e me ne scatto anche lui a me, capisco il gioco e mi dico "vabbè Stè, alla fine gli molli 10-20Rs, almeno hai qualche foto anche tu!" ma alla fine del giro quel chiavico rifiuta i 20Rs e "dice" che ne vuole 200!!!
No, no e no, se vuoi 20Rs ok altrimenti niente!
Mi chiede 100 ma io resisto, lui se ne va adirato facendomi capire che non rivedrò più le mie scarpe.
Ora non vorrei dire spero che a nessuno capiti il rischio di dover camminare scalzo per le strade di Old Delhi, sarebbe come mettere i piedi in un mare di merda!
Gli propongo 50 e lui accetta ma ho avuto paura che con 50 mi faccia trovare una sola scarpa, gli do 100 Rs, e vabbuò... 1,50€, non fa niente, almeno ho delle foto mie nella Jama Masid. (allego)
Decido di tornare a casa, mi immergo nel fiume tumultuoso di Auto - Persone - Carretti trainati da animali - Carretti trainati da persone - Tuk Tuk - Rickshaw - Animali e altro.
Per attraversare una strada mi sono legato senza pietà a 3 ragazze indiane che dovevano fare la stessa cosa.Mi fido del mio sesto senso, sbaglio ancora, mi ritrovo in un dedalo di viuzze strettissime con negozi ai lati, strette tanto da non riuscire a stare in 2 uno di fianco all'altro.
Mi armo di pazienza, e viuzza dopo viuzza, indicazione dopo indicazione ho trovato la Metro!
Resta il fatto che perdersi a Chandi Chowk è un'esperienza ai limiti del paranormale, anche il principio di impenetrabilità dei corpi va a farsi benedire.
Comunque gli indiani parlano inglese come se avessero un boccone perennemente in bocca. Domani altro giorno, Akshardam e Lotus temple, poi treno per Bikaner.
- Appendice giorno 6, Rakish per cena mi prepara spaghetti col pesto, forse perchè abituato a cucinare per gli occidentali e poi mi chiede:
R: "Sei andato davvero con la metro oggi?!"
Io: "Si!"
R: "Oh, e come ci sei arrivato alla metro!? A piedi!?!"
Io: "Si!"
R: "E come sapevi la strada??"
Io: "L'ho vista dallo smartphone!"
Penso che gli occidentali che ha visto finora non camminano a piedi e non si arrischiano in strade che non hanno mai fatto...
Per quanto riguarda le micro-truffe, torni a casa un po' così ma poi alla fine pensi che niente è stato pericoloso e ci hai refuso solo 2€ ed è come se li avessi dati in beneficenza.
Questa è l'India bellezza!


Ahahahahah, bravo Ste, un racconto tira l'altro!!!!
RispondiEliminaEmilia